L’attività di valutazione dei Fondi Strutturali per il periodo 2007–2013 presenta interessanti cambiamenti e novità rispetto all’esperienza realizzata nel precedente periodo di Programmazione. Il QSN 2007-2013 e la relativa Delibera CIPE di attuazione, recependo quanto indicato dai Regolamenti Comunitari e dai documenti di guidance della Commissione, richiede di valutare l’insieme della Politica Regionale Unitaria (PRU), cioè il complesso degli interventi cofinanziati dalle risorse comunitarie e dalle risorse nazionali del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS). Il nuovo approccio alla valutazione accresce notevolmente il margine di discrezionalità delle Amministrazioni, lasciandole libere nella scelta degli interventi da valutare, la tempistica, le domande e le modalità di valutazione.
Le Amministrazioni, pertanto, sono chiamate ad individuare specifici interventi messi in campo dall’azione pubblica, indipendentemente dalla fonte di finanziamento, rispetto ai quali vi sia un rilevante interesse ad effettuare delle ricerche valutative (ad esempio, un insieme di progetti, un progetto integrato, uno strumento di policy, un’area o un tipo di aree, un problema, un intervento rivolto ad un certo settore o gruppo sociale, ecc.).
E’ inoltre previsto che ciascuna Amministrazione possa intraprendere contemporaneamente più valutazioni, scegliendo altresì se condurle internamente (Nucleo di Valutazione, Istituti di Ricerca, ecc.), favorendo in questo modo la costruzione della capacità di valutazione interna all’Amministrazione, o se affidarle a soggetti esterni (società di consulenza, singoli professionisti scelti sul mercato, ecc.) nel rispetto delle esigenze di terzietà e indipendenza funzionale necessarie per la conduzione della valutazione, in relazione agli specifici oggetti di analisi.
Questa nuova impostazione delle attività valutative accresce la libertà di scelta delle Amministrazioni rispetto a cosa valutare e promuove, allo stesso tempo, una maggiore responsabilità interna anche rispetto agli oneri di gestione del processo valutativo. La nuova impostazione metodologica implica per le Amministrazioni la necessità di dotarsi di nuovi strumenti per definire, organizzare e realizzare al meglio la funzione di valutazione relativa all’insieme della politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013. Da tale circostanza deriva la prescrizione rivolta agli Stati Membri di richiedere alle Amministrazioni di dotarsi di un Piano di Valutazione all’interno del quale esplicitare i propri intendimenti in materia di valutazione, definire il relativo assetto tecnico-organizzativo e indicare le attività che si intende realizzare.
Ciascuna Amministrazione, Centrale e Regionale, è stata chiamata a definire, entro il 2008, un unico Piano per l’insieme della politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013, con riferimento agli ambiti di propria responsabilità. Il Piano di Valutazione è concepito come un documento flessibile e aggiornabile, finalizzato a rendere visibili le scelte dell’Amministrazione in tema di valutazione, esplicitando:
- le modalità per individuare le valutazioni da intraprendere e il processo per definire le relative domande di valutazione;
- l’assetto organizzativo, inclusi i meccanismi per salvaguardare la qualità e l’autonomia dei processi valutativi;
- le tempistiche, le risorse organizzative/umane/finanziarie dedicate;
- le regole per aggiornare o revisionare il Piano stesso.
Il Piano di Valutazione della Regione Lombardia è stato approvato con la DGR n. 8472 del 19 novembre 2008 “Piano di valutazione della politica regionale unitaria ai sensi del quadro strategico nazionale 2007-2013 (delibera CIPE N. 166/2007)”.